Terapia dell’effusione pericardica postoperatoria con antinfiammatori


L'incidenza di effusione pericardica asintomatica è alta dopo interventi di chirurgia cardiaca.
I farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) sono ampiamente prescritti in queste situazioni, ma nessuno studio ne ha valutato l'efficacia.

Ricercatori del French Society of Cardiology ha condotto uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, con l’obiettivo di valutare l’efficacia di Diclofenac ( Voltaren ) nel ridurre il volume di effusione pericardica postoperatorio.

In totale, 196 pazienti ad alto rischio di tamponamento a causa di effusione pericardica da moderata ad ampia ( grado 2, 3 o 4 su una scala da 0 a 4, misurata con ecocardiografia ) più di 7 giorni dopo l'intervento di cardiochirurgia.

I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a Diclofenac, 50 mg, oppure a placebo, 2 volte al giorno per 14 giorni.

L'end point principale era il cambiamento del grado di effusione dopo 14 giorni di trattamento, mentre gli end point secondari comprendevano la frequenza del tamponamento cardiaco tardivo.

Il grado medio di effusione pericardica iniziale è stato pari a 2.58 per il gruppo placebo e 2.75 per il gruppo Diclofenac.

I due gruppi hanno mostrato diminuzioni medie simili dal basale dopo il trattamento ( -1.08 gradi per il gruppo placebo vs -1.36 per il gruppo Diclofenac ).
La differenza media tra i gruppi è stata di -0.28 gradi ( P=0.105 ).

Sono stati osservati 11 casi di tamponamento cardiaco nel gruppo placebo e 9 in quello Diclofenac ( P=0.64 ).

Queste differenze sono rimaste dopo aggiustamento per grado di effusione pericardica al basale, Centro di trattamento e tipo di intervento chirurgico.

Il campione non è risultato abbastanza ampio per mettere in luce piccoli effetti benefici di Diclofenac o per valutare la tolleranza cardiovascolare a Diclofenac.

In conclusione, nei pazienti con effusione pericardica dopo chirurgia cardiaca, Diclofenac non ha ridotto la dimensione dell'effusione e non è risultato utile per prevenire il tamponamento cardiaco tardivo. ( Xagena_2010 )

Meurin P et al, Ann Intern Med 2010; 152: 137-143



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